1401 Simona Grossi Articoli
30 luglio, 2018

Un surplus valoriale per le aziende può essere generato dall'innovazione sociale

Sono sempre più numerosi i casi in cui vengono premiate realtà di innovazione sociale in grado di generare un plus valoriale che comprende istituzioni, imprese e persone di un determinato territorio.

Questo a dimostrazione del fatto che su questo tema il futuro imprenditoriale si gioca molto, intendendo con tale definizione un cambiamento operativo, un elemento innovativo nel contesto della collettività. Un'inversione di tendenza rispetto alle soluzioni generalmente utilizzate che avanza una risposta costruttiva a problemi di ordine socioeconomico, composta d’idee, creatività, metodologie innovative per convertire principi teorici e ricerca nella prosperità della comunità sempre più attenta alla sostenibilità e sviluppo di aree smart. Insomma, una tipologia di crescita in grado di generare rinnovati know-how, tecnologie, strumenti e forme organizzative con finalità di natura etica e imprenditoriale.

Un caso pratico può essere quello dell'Associazione SIT (Social Innovation Teams) che in una delle aule storiche dell'Università di Pavia si è confrontata con studenti e pubblico, oltre che naturalmente ha ottenuto un dialogo con importanti membri di organizzazioni come Banca Etica, Associazione CAFE, socia Altromercato, e Italia Startup[1].

Il Social Innovation Team è una rete d’innovatori ed imprenditori sociali, che, nata  subito con uno sguardo ed un pensiero internazionale attraverso le collaborazioni con altre realtà e il sostegno ai progetti intercontinentali, ha avuto l'idea è di realizzare strutture rinnovate di partecipazione attiva allestendo gruppi di lavoro interdisciplinari in grado di valorizzare le competenze specifiche dei suoi componenti.

Il dato è evidente: in Italia, dove si fatica a mantenere un trend d’investimenti in startup innovative oltre i cento milioni di Euro annui, già prosperano invece asset under management, cioè capitali già investiti, in imprese almeno parzialmente ad impatto sociale per un totale complessivo di otto miliardi di Euro. E' un chiaro indicatore di come una possibile ricrescita economica ed imprenditoriale debba necessariamente passare per le realtà di innovazione sociale che abbiano un reale impatto sul contesto e sulla popolazione.

Un altro fulgido esempio ci è dato dalla spagnola Fundaciòn Mapfre, istituzione non-profit creata dalla compagnia di assicurazione MAPFRE che sceglierà, sulla base di 462 progetti originariamente presentati, i 27 di maggiore impatto innovativo e con la migliore incisività sociale in termini di salute, mobilità e sicurezza, per premiarli fino a 90.000€. Le candidature, provenienti da Italia, Austria, Brasile, Colombia, Cile, Ecuador, Messico, Perù, Regno Unito e Spagna, una volta qualificate e spartite nelle tre categorie sopracitate, competeranno per in tre semifinali che si terranno a Città del Messico e San Paolo a luglio, e a Madrid a settembre, fino alla finale che si disputerà il 17 ottobre sempre nella capitale spagnola[2].

Anche in questo caso il segnale è chiaro e conciso, e ci indica come ormai le imprese più performanti e più premiate sono quelle che si sviluppano orizzontalmente al loro interno e collaborativamente in maniera trasparente verso l'esterno. Per il raggiungimento di un equilibrio economico e sociale in grado di soddisfare tutti gli attori territoriali, sempre puntando al fine estremo di un innalzamento della qualità della vita nella tutela e nel rispetto del territorio.

Simona Grossi


[1] http://startupitalia.eu/92320-20180607-evento-social-innovation-teams-pavia

[2] https://www.lamiafinanza.it/it/sala-stampa/54637-verti-e-mapfre-a-sostegno-del-progetto-social-innovation-curato-da-fundacion-mapfre