2069 Simona Grossi Articoli
12 febbraio, 2019

Impresa al femminile, uno scenario che sta pian piano uscendo dall'isolamento

Quello dell'impresa al femminile è uno scenario che sta emergendo sempre più nel panorama imprenditoriale del nostro Paese, e seppur con estremo ritardo, come donna e come imprenditrice non posso che gioire di una situazione che vede finalmente l'Italia sbloccarsi ed usufruire dei vantaggi che in più di un'occasione mi è già capitato di elencare.

La strada da fare è naturalmente ancora lunghissima, ciononostante si cominciano ad intravedere delle iniziative promosse da amministrazioni, imprese e società civile volte alla riaffermazione di questo modello di business in grado di assicurare al mondo del lavoro una nuova linfa e spinta innovatrice.

Mentre l'Osservatorio dell'Imprenditorialità Femminile di Unioncamere attesta come siano ancora una su quattro le aziende a guida femminile, per un totale di sole 2,5 milioni di cariche imprenditoriali, stanno nascendo una serie di incentivi e agevolazioni volte alla promozione e al supporto di imprese di questo genere.

Tra i benefit più noti e sfruttati c'è sicuramente Nuove Imprese a Tasso Zero di Invitalia, mirata ai giovani e soprattutto alle donne che mette sul piatto fino a 1,5 milioni di euro rivolti a progetti aziendali di tutti i settori economici. Per partecipare al bando è necessario essere un'impresa femminile costituita da meno di un anno oppure una nuova attività in apertura.

Un altro esempio è Cultura Crea, programma che nasce dai finanziamenti del Pon Fesr Cultura e Sviluppo che vuole dare un contributo alle iniziative imprenditoriali che puntano sulla cultura e sul turismo per implementare lo sviluppo e promuovere le risorse del Meridione. Cultura Crea premia infatti le aziende della Basilicata, della Calabria, della Campania, della Puglia e della Sicilia, e si concretizza in un 45% di finanziamenti senza interessi con contributi a fondo perduto per le imprese e le cooperative al femminile.

Ci sono poi i finanziamenti programmati dal Protocollo d'intesa dell'ABI insieme alle maggiori associazioni di categoria italiane che, prolungati fino allo scadere del 2019, mediante tre livelli di finanziamento punta a supportare l'accesso al credito da parte di lavoratrici autonome e imprese femminili, il tutto nell'arco dei diversi step di vita lavorativa.

Altre realtà analoghe possono essere Investiamo nelle donne, un insieme di capitale finanziato per i nuovi investimenti delle imprenditrici, Donne in start-up, finanziamenti volti all'apertura di studi professionali o PMI, Donne in ripresa, Fondo di Garanzia per Imprese Femminili, e molti altri.

Proprio quest'ultimo risalta particolarmente poiché rappresenta un'incredibile opportunità di sostegno per l'accesso al credito delle piccole imprese. Questa sezione speciale del Fondo di Garanzia consente infatti di accedervi con più facilità, ricevendo da parte loro una garanzia pubblica che può arrivare a coprire fino all'80% del totale, con una priorità di istruttoria e delibera e senza sostenere nessun costo aggiuntivo per l'emissione[1].

Il fatto che l'universo delle imprese stia decisamente virando verso una maggiore autonomia e iniziativa da parte delle donne sembra quindi chiaro e incontrovertibile. Una tendenza che è avvalorata dai numerosi studi sui vantaggi che un management al femminile può apportare al business aziendale.

Lo testimonia anche un nuovo progetto firmato BioNike, un concorso rivolto alle donne per la promozione delle loro idee innovative e nella realizzazione dei loro sogni d'impresa. La Icim International, azienda milanese del 1930 con una struttura portante estremamente al femminile e, di conseguenza, da sempre attenta alla valorizzazione dell'ambiente, dell'arte, dell'educazione e della parità di diritti, ha diramato un comunicato aziendale in cui affermava che l'"obiettivo del BioNike Award è porre l'accento sull’importante tema dell’imprenditorialità femminile, individuando idee imprenditoriali che portino avanti il valore dell’eccellenza ed esprimano il meglio dell’artigianalità, dell’intellettualità e dei servizi made In Italy di qualità, con un approccio originale e contemporaneo".

Ad usufruire del concorso saranno le donne di ogni età e provenienza con residenza in Italia che saranno in grado di promuovere un'idea di business originale. Tra i pochi prerequisiti vi sono una storia imprenditoriale relativamente giovane, non più di 5 anni di attività, la sede che deve essere nel nostro Paese e il settore che dovrà riguardare il design, la ristorazione, l'agroalimentare o i servizi.

Le imprenditrici che soddisfano tali criteri potranno così candidarsi e tale proposta verrà valutata e votata da una giuria composta da Giovanna Bestagini Bonomi, Ludovica Serafini, Roselina Salemi e Virginia Di Giorgio, quattro professioniste che hanno saputo distinguersi a livello imprenditoriale arrivando ad incarnare alla perfezione l'essenza di questo contest.

Per le concorrenti sarà possibile candidarsi fino a fine marzo, quando la giuria si riunirà per effettuare la prima scrematura e analizzare i mini video in cui le finaliste potranno presentare il loro sogno e avanzare il loro progetto di impresa. Questi video affronteranno anche una selezione online attraverso il voto degli utenti del portale, il tutto fino al 30 maggio prossimo, data in cui verrà proclamata digitalmente la vincitrice attraverso il sito web e i canali social del brand. Icim International, attraverso BioNike, provvederà quindi a sostenere economicamente e mediante l'erogazione di beni e servizi la nascita di una nuova impresa al femminile[2].

Un ultimo chiarissimo esempio di come anche le istituzioni si stiano pian piano muovendo in questa direzione lo può fornire il Comune di Modena, che stimola e incentiva l'apertura di nuove imprese femminili all'interno di settori quali l'innovazione sociale, l'internazionalizzazione, il turismo e la cultura e la formazione e l'orientamento al lavoro.

E', infatti, partito un bando in collaborazione con il Comitato per la promozione dell'imprenditoria femminile di Modena, ente direttamente collegato alla Camera di Commercio, e con il Tavolo comunale delle associazioni per le pari opportunità e per la non discriminazione, volto ad elargire un contributo fino a un tetto di 5000 euro per le imprenditrici che vogliono intraprendere una nuova iniziativa aziendale nell'arco del 2019.

Questo sostegno è un piccolo segnale che, insieme al Comitato per l’imprenditoria femminile, vogliamo dare per sostenere la crescita del lavoro delle donne. A Modena il livello di occupazione femminile è migliore che nel resto d’Italia ma è ancora inferiore a quello maschile. Con questo piccolo contributo, proviamo a dare un aiuto concreto perché un’idea possa diventare realtà”, è stata la dichiarazione dell’assessora alle Pari opportunità Irene Guadagnini.

Saranno presi in considerazione soprattutto le iniziative di innovazione sociale, e cioè imprese volte alla produzione di beni o alla fornitura di servizi in grado di implementare le relazioni sociali e che coprano il bisogno di welfare. Così come una nota di merito l'avranno le imprese di internazionalizzazione, quelle che si prefiggono lo scopo di creare rapporti di scambio e relazioni commerciali con l'estero. Infine, verranno premiate le realtà culturali o turistiche volte a tutelare e promuovere il patrimonio storico, ambientale e paesaggistico del nostro Paese, e le iniziative di formazione e orientamento al lavoro e alle professioni mirate alle donne.

Tra le spese che saranno prese in considerazione possiamo contare "i costi di costituzione o trasmissione dell’impresa; l’acquisto di beni strumentali, attrezzature, arredi e strutture rimovibili; gli impianti generali fino a un massimo del 30per cento del totale dell’investimento complessivo; l’acquisto o il rinnovo di attrezzature di protezione degli accessi ai locali dell’impresa e di tecnologie di sicurezza; quote iniziali del franchising (nel limite del 30 per cento dell’investimento totale); l’acquisto e lo sviluppo di software necessari per l’attività. Comprese anche le spese per consulenze e servizi specialistici nelle aree marketing, logistica, produzione, personale e organizzazione, economico-finanziaria"[3].

Simona Grossi