2555 Simona Grossi Articoli
13 marzo, 2020

E.R.I.C.A. e Greenthesis insieme per una comunicazione ambientale in ambito territoriale

E.R.I.C.A. è una cooperativa sociale fondata nel 1996 che nasce con l’obiettivo di occuparsi di ambiente, non soltanto in termini di comunicazione, ma anche di vero e proprio supporto tecnico a enti pubblici e privati interessandosi principalmente alla gestione dei rifiuti, alla prevenzione dei rischi e, più generalmente, alla sostenibilità ambientale. Ormai leader da oltre vent’anni nella comunicazione ambientale, sia in Italia (lavorando con Comuni, Province, Regioni, Consorzi e aziende), sia in Europa e in varie parti del mondo, progetta servizi per l’ambiente tramite studi di fattibilità e creando campagne di comunicazione, percorsi formativi, attività di educazione ambientale ed eventi sostenibili [1].

La E.R.I.C.A Permanent School di comunicazione ambientale si inserisce a pieno tiolo nella lunga lista di progetti di formazione promossi dalla cooperativa di Alba. L’edizione del 2019 svoltasi dal 27 al 29 giugno e poi dal 28 al 30 novembre si è incentrata sul tema del “comunicare il cambiamento verso una cultura ambientale”. La E.R.I.C.A Permanent School si pone l’obiettivo di lavorare sulla crescita personale e professionale di esperti del settore ambientale, analizzando il potenziale comunicativo delle relazioni in base al ruolo che ciascuno ricopre all’interno di un’organizzazione e nel proprio contesto di riferimento. Il ciclo di incontri dal titolo “Comunicare il Cambiamento” si è posto come obiettivo quello di portare i partecipanti a conoscere e padroneggiare le sfide dell’economia circolare: avere una sorta di bagaglio pronto affinché non si subisca il cambiamento, ma lo si governi.

Il 28 novembre, in particolare, partendo dalla domanda “Il comitato dei cittadini è un avversario?” ho avuto il piacer di condividere con i partecipanti l’esperienza di Greenthesis, illustrando esempi delle attività del Gruppo nel facilitare un dialogo aperto e trasparente con la rete di portatori di interesse con cui lavoriamo, anche in “ambienti complessi e delicati”.

Nella nostra azienda tre sono i punti fermi individuati per seminare, coltivare e raccogliere adesione al nostro progetto d’ impresa, ossia le tre “P” del modello triple bottom line di Elkington: Profit, Planet, People [2]. Secondo questo modello le tre sfere, quella economica, quella ambientale e quella sociale, possono incontrarsi in un punto e far sì che siano soddisfatti gli interessi di ciascuna, ma per attuare ciò è necessario mettere in gioco una revisione profonda del modo di pensare l’azienda. Una prima revisione dal punto di vista del modello di business, affinché non sia focalizzato solo sull’utile economico ma su un concetto di benessere condiviso molto più profondo; una seconda revisione riguardante i processi produttivi, i prodotti e i servizi in un’ottica circolare e di recupero energetico e – ove possibile – delle materie prime seconde; e, infine, una terza revisione, quella riguardante la sfera sociale, inserendo nella mission dell’azienda la partecipazione reale al conseguimento di un benessere condiviso tale da giovare a tutti gli stakeholder, consci del fatto che una serenità generale e un benessere di tutti è in grado di portare ad un reale miglioramento delle performance aziendali. [3]

Il coinvolgimento dei propri “portatori di interesse” rischia di essere letto in maniera strumentale se non nasce da una reale comprensione del ruolo dell’azienda come attore sociale integrato al contesto in cui opera. Un tale coinvolgimento ha il potenziale di diventare reale inclusione dei diversi portatori di interessi nei processi decisionali dell’azienda quando si innescano processi di coinvolgimento attenti e puntuali finalizzati ad una comunicazione multidirezionale” [4].

Risulta evidente come abbracciare la sostenibilità e dare il giusto peso a tutti i soggetti coinvolti attivamente in un progetto non sia un percorso semplice e immediato, ma un vero e proprio processo che richiede un coinvolgimento sistemico da parte dell’azienda, in termini di investimenti, di operato, e di tempo. Greenthesis è da tempo impegnata in questa direzione anche investendo internamente nella formazione e aggiornamento dei propri dipendenti sulle tematiche di CSR e stakeholder engagement oltre ad investire in più direzioni su progetti di lungo periodo in ambito di comunicazione ambientale, economia circolare e sostenibilità. In generale credo cheil modo più efficace per raggiungere questi obiettivi risieda nella cooperazione, nella collaborazione di tutti in modo serio e rigoroso perché di tutti è l’interesse nel gestire sfide e progetti così attuali e così imprescindibili. Come Azienda e come parte attiva della società civile abbiamo il dovere di guardare a questi momenti di cambiamento come a delle grandi opportunità di crescita per il benessere e la prosperità delle generazioni future.

Simona Grossi


[1] https://www.cooperica.it/lavori/

[2] J. Elkington, 1997.

[3] L’azienda sostenibile: Trend, strumenti e case study, a cura di Marco Fasan e Stefano Bianchi, p.82, https://edizionicafoscari.unive.it/media/pdf/books/978-88-6969-202-4/978-88-6969-202-4_bRd7yhz.pdf

[4] Ivi, p.92